– “Bisogna filosofare: philosophandum est, hoc primum. So bene che non se n’è generalmente convinti, anzi si è convinti generalmente del contrario … è perciò che abbiamo tanta gente capace di discorrere … e così poca gente capace di ragionare. Contro questa corrente di non curanza o addirittura di disprezzo bisogna dunque reagire, anche perché d filosofia, sia pure senza saperlo e volerlo se ne fa tutti; ma quando la si fa così inconsci e nolenti, la si fa male. Ed ecco perché filosofare non basta; bisogna filosofare e bene, e cioè sottilmente, profondamente… vi ho detto ed ora vi ripeto: Filosofiamo.”1
– “L’uomo non è libero dinnanzi alla verità”. 2
– “Indarno ci fabbrichiamo più comode le case, più spaziose le strade, più rapide le comunicazioni … la vita non è lì, non è nel corpo: la vita vera umana è nello spirito. Non si vive sviluppando la materia; no, si vive intensificando lo spirito.” 3
– “C’è posto per il filosofo nella società cristiana, ma a patto che sia umile e buono. L’insegnamento religioso si conosce dai frutti … i frutti della bontà: Ex fructibus cognoscetis.” 4
– “In un certo senso, ogni vera filosofia è laica; il momento filosofico, o non esiste o è momento di pensiero puro. Filosofare vuol dire ragionare e si ragiona colla ragione, non colla fede. Ciò non solo è vero di una verità limpida ed evidente, ma è formalmente , espressamente riconosciuto dalla Chiesa, la quale ci ha tenuto sempre e ci tiene alla distinzione dei due ordini, la fede e la scienza.” 5
– “La filosofia appare ai più riflessivi, o deve apparire, come un trastullo di perdigiorni o di spiriti eccentrici…. La cultura è lì, non nel sapere le singole cose, nello scoprire i nessi. Noi formiamo troppo nei nostri giovani la memoria, troppo poco l’ingegno, appunto perché non sappiamo loro schiudere dinanzi vasti orizzonti. Solo viuzze che loro offrono i soliti Manuali, viuzze dove, se occorre, li guida per mano, passo passo, il maestro pedante (nel senso etimologico della parola); e mentre par che imparino, in realtà disimparano la cosa più bella; disimparano a pensare.” 6
– “Ogni uomo, voglia o non voglia, è necessariamente filosofo; ciascuno di noi ha la sua filosofia, anche se non lo sa.” 7
– “Sarebbe puerile credere, e sarebbe poco onesto fingere di pensare, che questi sei secoli – tanti ne corrono fra San Tommaso e noi – non abbiano proprio modificato in nulla il nostro stato intellettuale … Noi, anche volendo, non si riesce più a ripensarla tale e quale la filosofia di S. Tommaso: si può riuscire al più a ripeterla.” 8
– “Noi non si crede ai sistemi filosofici campati in aria, figli s’una ragione puta e fredda; noi si vede che i sistemi si colorano di tutto l’uomo, ma più specialmente dell’uomo morale” 9
– “… noi italiani … malgrado tanti assalti, tanti così lunghi e pericolosi conflitti, se siamo rimasti e
siamo ancora un popolo religioso, cristiano, lo dobbiamo assai più ai nostri poeti che ai nostri filosofi.”10
Note:
1. G. Semeria “Scienza e Fede e il loro preteso conflitto. La critica della Scienza (Letture storico-artistico-religiose)“, Federico Pustet, Roma 1903, pag. 138;
2. P. Giovanni Semeria “Il P. Lacordaire o un’anima d’oratore sacro al secolo XIX”, Soc. Italiana Cattolica di Cultura, Roma 1903, pag. 32;
3. G. Semeria Dogma, Gerarchia e Culto nella Chiesa primitiva (Lettere storico-artistico-religiose)”, Federico Pustet, Roma 1902, pag. 90;
4. G. Semeria (dott. Mario Brusadelli) “Leggendo il «De docta ignorantia» del Card. Cusano e meditando” in “Rivista di Filosofia Neoscolastica”, a. VII (1915), fasc. I, pagg. 77-84. Ristampato anche in: G. Semeria “Saggi… clandestini”, Ediz. domenicane, 1967, vol. II, pag. 128;
5. G. Semeria (dott. M. Brusadelli) “Francesco Suarez. In margine alla Storia della filosofia” in “Rivista di filosofia neoscolastica”, Milano, a. VI (1914), n. 4 , pagg. 196-218 e 417-431. Ristampato anche in: G. Semeria “Saggi… clandestini”, Ediz. domenicane, 1967, vol. I, pag. 191-192;
6. G. Semeria “Scienza e Fede e il loro preteso conflitto. La critica della Scienza (Letture storico-artistico-religiose)“, Federico Pustet, Roma 1903, pagg. XV-XVI;
7. G. Semeria cit. da G. Levi della Vida “Fantasmi ritrovati, Neri Pozza, Venezia 1966, pag. 100;
8. G. Semeria “Scienza e Fede e il loro preteso conflitto. La critica della Scienza (Letture storico-artistico-religiose)“, Federico Pustet, Roma 1903, pag. IX;
9. G. Semeria “Scienza e Fede e il loro preteso conflitto. La critica della Scienza (Letture storico-artistico-religiose)“, Federico Pustet, Roma 1903, pag. XX;
10. G. Semeria “L’arte e l’apologia cristiana nel Quo vadis di Enrico Sienkievicz“, Tipografia della gioventù, Genova 1899, pag. 10.
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