“Uno degli uomini pubblici più in vista del cattolicismo italiano nel sec. XX” 1
G. De Luca
– “Fu uno degli uomini pubblici più in vista del cattolicismo italiano nel sec. XX” (Don Giuseppe De Luca)2;
– Semeria fu “nella foresta dell’eloquenza, il potatore spietato del superfluo, delle ridondanze sterili, dell’artifizio. Mirò a convincere, non a piacere, a fornire agli ascoltatori tessuti di idee sostanziali non luccichio di ornamenti: cercò generale luce, non fosforescenza; amò destare sulla scia della sua parola fermenti di salutari discussioni, avvertire che, pronunciata l’ultima frase del suo discorso, il suo colloquio con gli ascoltatori non si spezzava ma segretmente si protraeva, … instaurò la signoria della semplicità” (Antonio De Marsico) 1;
– Padre Semeria da oltre 15 anni era diventato il beniamino di tutta la popolazione. Era chiamato l’uomo della carità” (Procuratore Generale di Genova) 3;
– Padre Semeria «Il padre Giovanni Semeria, barnabita di Genova, può dividere col Fogazzaro l’onore di essere stato il commesso viaggiatore delle nuove idee. Se non tutte arrivavano pure all’uditorio attraverso le necessità oratorie del famoso predicatore, certo esse hanno ravvivato l’animo di parecchi giovani e promosso l’interesse alle questioni religiose di molti indifferenti.” (Giuseppe Prezzolini) 4.
– “… questa nostra Liguria, di taciturni e mugugnatori è, in effetti, la patria dei tre più grandi oratori del secolo. […] Certo, i tre più grandi oratori … Orazio Raimondo, padre Giovanni Semeria e Francesco Pastonchi.” (Orio Vergani) 5
– “Uomini come padre Semeria non debbono cadere nell’oblio. Il loro passaggio lascia un solco luminoso.” (Don Ernesto Vercesi) 6
– “Gli hanno tolto la predicazione perché accusato di modernismo. Lui non s’è ribellato, ha chinato il capo e ha soffocato dentro di sé la sua grande aspirazione, mansueto, umile e grande… Io non ho mai visto un prete così santo; è tutto penetrato dello spirito evangelico di carità e di bontà” (Maria Montale) 7
– “Padre Semeria fu tra i primi in Italia a sostenere la necessità di una cultura superiore religiosa, che venisse a colmare la lacuna lasciata nelle menti degli studiosi dalla soppressione delle cattedre di teologia nelle Università e dell’insegnamento religioso nelle scuole medie” (Don Camillo Corsanego) 8
– “(Padre Semeria) predicava, con l’esempio di una vita consacrata alla carità più squisita, come la fede sia morta senza le opere” (Don Camillo Corsanego) 9
– “La carita in lui sorge, si sviluppa, matura nella profondità dell’anima, si perfeziona nell’azione, si sublima nella morte, offerta, anch’essa, per il bene degli altri.” (Luigi Galaffu) 10
– “Semeria non si concepì mai ne mai si sarebbe potuto concepire, se non come prete cattolico e come barnabita” (Filippo Meda) 11
– “A Genova era popolarissimo. Quando passava per le strade, tutti lo salutavano: conoscenti e non conoscenti, di tutte le religoni e di tutti i partiti” (Mario Gonzales) 12
– “e… ho incontrato sulla mia strada anche la bontà e ho appreso ad amarla. L’uno dei due era P. Semeria, l’altro Giulio Salvadori” (Testis) 13
– “Io non ho mai visto un prete così santo; è tutto penetrato dallo spirito evangelico di carità e di bontà “ (Marianna Montale) 14
– “Le Père Semeria, barnabite génois, contre lequel on annonçait depuis longtemps des mesures de rigueur qui ne venaient pas, remarquable surtout comme prédicateur et orateur, est l’un des religieux et prêtres italiens les plus connus elles plus aimés dans toute l’Italie” (Pierre de Quirielle) 15
– “… grande e cattolica anima del P. Semeria” (P. Ernesto Balducci)16
– “Padre Semeria è il più grande campione della democrazia cristiana: di questa nuova organizzazione che studia il problema sociale e lo fa suo, che fa andare all’unisono col Vangelo i bisogni della società, che accanto alla fede mette il lavoro e presso ai dogmi la scienza…. Il Semeria è uno scienziato profondo, giusto, equo e veramente cristiano” (Luisa giulia Benso) 17
1. A. De Marsico “In occasione della traslazione della salma di Padre Semeria da Roma a Monterosso a Mare”, Monterosso, 3 novembre 1968, in “AA.VV. “In memoria di P.G. Semeria nel cinquantesimo della morte”, Ed. O.N.M.I., Roma-Milano 1981, pag. 107.
2. G. De Luca “Giovanni Semeria” (Voce) in Enciclopedia “Treccani” (1936).
3. Relazione del Procuratore generale di Genova cit. da F. Margotta Broglio “Italia e Santa Sede dalla Grande Guerra alla Conciliazione” Laterza, Bari 1966 pag. 270.
4. G. Prezzolini “Cos’è il Modernismo?”, Treves, Milano 1908, pagg. 96-97.
5. O. Vergani “Misure del tempo: diario”, Baldini & Castoldi, Milano 2003, pag. 188 [riferimento ad: U. Ojetti (Tantalo) “Cose viste” nel “Corriere della Sera”, a. LII, n. 169, Milano, 17.07.1927, pag. 3;].
6. E. Vercesi “Padre Semeria servo degli orfani”, Scuola tipografica dell’orfanotrofio maschile, Amatrice 1932, pag. 6.
7. Z. Zuffetti “Lettere da casa Montale, 1908-1938″, Editrice Ancora, Roma 2006, pag. 123.
8. C. Corsanego in “Numero Unico” per le onoranze a Padre Semeria, Sanremo, 12 febbraio 1928, pag 29, riportato anche in F. Sala “Padre Semeria Barnabita”, L.I.C.E., Torino 1941, pag. 87.
9. Cit in R. Panzone “Apostolo di Carità“ in “Evangelizare”, Numero Speciale, a. VI (1967), n. 8 (agosto), pag. 52.
10. L.Galaffu “Un libro su Padre Semeria” in “Evangelizare”, a. VI (1967), n. 9 (settembre), pag. 252;
11. F. Meda “Padre Semeria”, Milano 1931, pag. 8;
12. M. Gonzales “Padre Semeria degli anni genovesi nei ricordi di un suo amico” in “Evangelizare”, a. I (1961), n. 3 (marzo), pag. 14;
13. Testis “Confessioni di un ragazzo romano” in “Strenna dei Romanisti”, Staderini Editore, Roma 21 aprile 1956, pag. 22;
14. A. Gentili “Semeria edito e inedito: la duplice versione delle sue memorie” in “Barnabiti Studi”, 25 (2008), pag. 291;
15. P. De Quirielle “Le Diocèse de Lyon” in “Journal des débats politiques et littéraires”, Paris, 11.10.1912, pag. 1;
16. E. Balducci “Diari, 1940-1945” (a cura di M. Paiano), L.S. Olschki, Firenze 2002, pag. 116;
17. .L. Giulio Benso “Secol si rinnova … ” ne “La Settimana. Rassegna di Lettere, Arti e Scienze diretta da Matilde Serao”, a. III, n. 13, 29 marzo 1903, pagg. 372-373;
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