Di fronte al luccichio delle nuove ideologie che rappresentavano l’avanguardia del materialismo irreligioso e dell’edonismo estetico – sempre alla ricerca del piacere, del superfluo – era ora, per il Semeria, di fare uno sforzo di concretezza, per “generare luce, non fosforescenza, per destare sulla scia delle … parole, fermenti di salutare discussione”72; per farsi promotori di opere di carità, perché “più che con l’eloquenza della parola – si supportassero le proprie idealità con la tacita, irresistibile eloquenza dei fatti.”73