In questa sezione presenteremo una scheda critica essenziale dei volumi che risultano fondamentali per comprendere il pensiero e l’opera del Padre Barnabita.
In questa sezione presenteremo una scheda critica essenziale dei volumi che risultano fondamentali per comprendere il pensiero e l’opera del Padre Barnabita.
Che Padre Semeria fosse stato, nel suo tempo, “il più noto, il più ascoltato, il più acclamato dei sacri oratori in Italia” è dato, ormai, acquisito ai più. Il Gentili ricorda: “mesi mariani, novene, tridui, spiegazioni del Vangelo, esercizi spirituali al clero e al popolo, quaresimali (anche due contemporaneamente), conferenze e congressi… Non gli bastavano i pulpiti! … in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Inghilterra, persino in America… Si trattasse del varo di una nave o della inaugurazione di un monumento qualsiasi, ogni tema era suo. Tanto che un arguto ecclesiastico ebbe a dire: «Non gli manca che fare un discorso sulle corna del diavolo»”1.
Chi ha modo di scorrere, con attenzione, i riferimenti bibliografici utilizzati, fin dagli inizi del Novecento, dai vari autori che, in articoli e saggi, hanno contribuito a presentare la figura del Semeria, può facilmente notare come questi, nella quasi totalità, rimandano a testi italiani sottolineando, nel migliore dei casi, la rilevanza assunta dal padre barnabita all’interno del contesto nazionale, come studioso, modernista, apostolo della carità. Eppure, basta allargare un poco la prospettiva della propria ricerca storica per constatare quanto sia limitato restringere il padre barnabita al contesto nazionale.
In questa sezione presenteremo una scheda critica essenziale dei volumi che risultano fondamentali per comprendere il pensiero e l’opera del Padre Barnabita.
In occasione dell’ 84° anniversario della morte del P. Semeria, avvenuta a Sparanise (Caserta) il 15 marzo 1931, rendiamo disponibile, per i nostri lettori, un testo rarissimo, essenziale per comprendere il pensiero e l’opera del Padre Barnabita. Si tratta della biografia (opus maior) scritta dal P. Felice Sala, a dieci anni dalla scomparsa del grande barnabita.