In questa sezione presenteremo una scheda critica essenziale dei volumi che risultano fondamentali per comprendere il pensiero e l’opera del Padre Barnabita.
In questa sezione presenteremo una scheda critica essenziale dei volumi che risultano fondamentali per comprendere il pensiero e l’opera del Padre Barnabita.
Del volume sono anticipati i contenuti più rilevanti, le edizioni più significative, le note critiche di maggior rilievo, ed è resa disponibile una versione in pdf/a per il download perché il lettore possa utilizzarla, nella lettura domestica, con il proprio pc, con il proprio ipad, cercando all’interno del file, evidenziando, appuntando, le riflessioni che ritiene di maggiore interesse.
Chi ha modo di scorrere, con attenzione, i riferimenti bibliografici utilizzati, fin dagli inizi del Novecento, dai vari autori che, in articoli e saggi, hanno contribuito a presentare la figura del Semeria, può facilmente notare come questi, nella quasi totalità, rimandano a testi italiani sottolineando, nel migliore dei casi, la rilevanza assunta dal padre barnabita all’interno del contesto nazionale, come studioso, modernista, apostolo della carità. Eppure, basta allargare un poco la prospettiva della propria ricerca storica per constatare quanto sia limitato restringere il padre barnabita al contesto nazionale.
Quando, “Il Lavoro” di Genova, scrisse, per la prima volta2, che il P. Semeria sarebbe stato mandato in esilio a Buxelles, il 2 settembre 1912, i giornali locali, gli amici, si mobilitarono e non mancò chi, dalle pagine de “L’Azione”, il 29 settembre, arrivò a lanciare l’idea di un referendum a favore del barnabita. A sua difesa si mossero socialisti, liberali e non credenti creando motivo di scandalo tra i più conservatori.3 “Figlio di obbedienza”, il Semeria, lasciò, comunque, l’Italia e giunse nella casa di San Bartolomeo, in Avenue Brugmann, a Bruxelles, il 28 settembre 1912.