– “Dalla mia morte non si tragga argomento alcuno contro una fede alla quale anche morendo voglio rendere testimonianza… La Religione rimane il grande conforto della mia vita, il grande stimolo al bene” 1;
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Pensieri sull’impegno dei laici
– “Se alcuno sta in alto […] non vi è per godersi il posto, ma per compiervi una funzione; non v’è per il bene suo, bensì per il bene altrui. E questo non può essere che il popolo, ancora… troppo materialmente e moralmente infelice”.1
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Pensieri sull’Oratoria
– “Dove arrivano i miei ricordi, ricordo che mi volevo far prete. E predicare.” 1
– “Quando sarò grande voglio fare sette prediche al giorno.” 2
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Pensieri sulla Questione Sociale
– “All’orologio della storia batte l’ora della democrazia.” 1
– “Il femminismo è movimento serio, non rappresenta il capriccio incomposto di alcune anime eccentriche, lo sforzo utopistico di alcune donne superbe.” 2
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La dignità della donna
Come i “fratelli separati” anche la donna viveva – secondo il Semeria – la sua esclusione dalla partecipazione attiva alla vita della Chiesa come un motivo di disagio, un motivo di inaccettabile subordinazione106.
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La simpatia verso i “fratelli separati”
[pullquote]Non cullarsi in concetti teologici che paiono severi e sono semplicemente gretti…[/pullquote]
Verso i “fratelli separati”92, poi, il Semeria – che aveva stretti rapporti di stima e di amicizia con intellettuali di fede anglicana, e protestante – alla Chiesa, chiedeva uno sforzo ulteriore; quello di “non cullarsi in concetti teologici che paiono severi e sono semplicemente gretti”93, instaurando un dialogo, sincero, tra le fedi.
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La carità del sacrificio e della coerenza
L’ applicazione del metodo storico al Vangelo veniva considerata – dalla rivista dei Gesuiti – semplicemente “ingenua”35, le analisi del dogma pericolose e “razionaliste”36.
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La cultura religiosa per i laici
Intanto, nell’attesa che il clero prendesse coscienza dei grandi stravolgimenti avvenuti nella cultura del secolo per poter adeguatamente prepararsi a rispondere a quell’ondata di sfiducia, di irreligiosità, e di razionalismo imperante, che travolgeva l’Europa di fine Ottocento, pensò di lavorare alla costruzione, dalle fondamenta, di una cultura religiosa per i laici, realizzando – fra i primi – il progetto di una Scuola Superiore di Religione a Genova, nel novembre del 189728; una scuola che, oltre a fornire una conoscenza ampia e profonda delle scritture, dei testi essenziali del Magistero, desse modo ai cristiani di spaziare, anche, verso gli studi storici, letterari e filosofici contemporanei. Dal Fogazzaro al Von Hügel, da Giulio Salvadori a M. Blondel29 .