“Il Semeria rappresenta l’avvenire, il progresso” 1
Mons. Geremia Bonomelli
“Il Semeria rappresenta l’avvenire, il progresso” 1
Mons. Geremia Bonomelli
“Uno degli uomini pubblici più in vista del cattolicismo italiano nel sec. XX” 1
G. De Luca
“Con il Semeria si direbbe che il vecchio cattolicesimo ringiovanisca” 1
G. Gentile
“Un maestro d’impegno civile per i cattolici di ieri e di oggi” 2
C. Argenta
L’Archivio Fotografico
A. I ritratti: B. L’oratore: C. L’impegno al fronte:
D. L’opera di carità: E. Foto di gruppo: F. I funerali: G. Varie:
L’Archivio Fotografico
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D. L’opera di carità: E. Foto di gruppo: F. I funerali: G. Varie:
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D. L’opera di carità: E. Foto di gruppo: F. I funerali: G. Varie:
“… come lampada che brilla in un luogo oscuro”
(2 Pt 1.19)
In un’intervista pubblicata su “Oggi”, il 29 novembre 1971, Eugenio Montale, rispondendo a Silvio Bertoldi, che gli chiedeva di raccontare i suoi incontri con “uomini di Chiesa” – dopo aver sottolineato la grandezza di Benedetto XV, il Papa che, con dignità, senza rumori, aveva riabilitato i preti sospesi a divinis dai predecessori, riconoscendo nella loro ansia di rinnovamento un sincero spirito di carità – ricorda l’amico Semeria.
Anche il Padre barnabita – che il giovane Eugenio aveva conosciuto come vice rettore al Collegio di Moncalieri, nel 1908, mentre frequentava, come convittore la prima tecnica presso l’istituto Vittorino da Feltre, gestito dai barnabiti – era stato, infatti, accusato di modernismo, insieme al Padre Trinchero, amico di famiglia dei Montale. Costretto al silenzio, all’esilio, dal Vaticano, per quelle sue tesi che sembravano assurde, eretiche, e che, invece, sottolinea il poeta, “oggi andrebbero benissimo” 1.
Spinto sull’orlo della pazzia, il Padre barnabita si era, del resto, convinto, nel tempo, che la Chiesa dovesse aver bisogno dei martiri tanto quanto degli apostoli se si voleva aspirare ad un avvenire migliore 2. Lui poteva essere, doveva essere uno di questi. E, nella speranza che gli uomini dell’avvenire, tra i quali si rifugiava con tanto ardore di speranza, avessero potuto leggere quelle sue pagine, appuntava tra le carte: “I profeti dell’avvenire sono i martiri del presente: paiono e sono inopportuni, fuori di tempo e di luogo. Un giorno però i veri profeti gioveranno: qualcuno troverà utile il citarli.” 3
I. L’Educazione :
II. La Chiesa evangelica:
III. L’impegno morale e civile dei laici:
VI. L’Ecumenismo:
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1. S. Bertoldi “Montale: L’ultimo grande Papa fu Benedetto XV” in “Oggi”, a. XXVII, n. 48, 29 novembre 1971, pagg. 56-58. Anche in: E. Montale “Il secondo mestiere. Arte, musica, società”, vol. II, Mondadori, Milano 1996, pagg. 1575-1576.
2. G. Semeria “Anni Terribili. Memorie inedite di un “modernista” ortodosso (1903-1913)” (a cura di A. Zambarbieri e A. Gentili) San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo 2008, pagg. 262-263.
3. G. Semeria “Anni Terribili. Memorie inedite di un “modernista” ortodosso (1903-1913)”, op. cit., , pag. 117.
[Ultimo aggiornamento: 30.12.2013, allle ore 17:12]