In questa pagina rendiamo disponibile quello che può essere considerato, a buon diritto, il primo e più conosciuto studio bio-bibliografico realizzato sul Padre Semeria.
In questa pagina rendiamo disponibile quello che può essere considerato, a buon diritto, il primo e più conosciuto studio bio-bibliografico realizzato sul Padre Semeria.
Quando, allo scoccare del nuovo secolo, il Semeria scrisse “all’orologio della storia batte l’ora della democrazia”3, il movimento democratico cristiano era agli inizi e pareva impossibile, ai più, conciliare la propria fede cattolica, con l’amore di patria e le pressanti rivendicazioni degli ultimi. Non pochi spiriti liberali, delusi dal “Non expedit“, vedevano, quindi, nella Monarchia e nella Conciliazione tra Stato e Chiesa, un’opportunità, concreta, di impegno sociale cristiano, una garanzia nei confronti di un socialismo ateo e rivoluzionario che diventava, col tempo, sempre più virulento e destabilizzante.
Scrivendo, nel 1924, una rendicontazione particolareggiata sull’azione di carità intrapresa, con il Minozzi, in favore degli orfani, il Semeria ricorda: «Decidemmo di dividerci momentaneamente per poi lavorare meglio uniti. D. Minozzi scelse per sé la parte più prosaica; restare qui in Italia, continuandovi il lavoro di esplorazione, di dissodamento del terreno, di rapporti con le Autorità, di appello alla beneficenza indigena e straniera […]. E a me toccò la parte più poetica, il viaggio negli Stati Uniti del Nord America dove c’erano i dollari americani e i cuori generosi dei nostri emigranti»1 . Erano, entrambi, impazienti di agire: gli Orfani non potevano aspettare2.
Per rendere ancora più accessibili le informazioni relative ad alcuni aspetti della vita e dell’opera del Semeria, in questa sezione renderemo disponibili alcune cartine dinamiche che ne sintetizzano le esperienze più rilevanti.
Che Padre Semeria fosse stato, nel suo tempo, “il più noto, il più ascoltato, il più acclamato dei sacri oratori in Italia” è dato, ormai, acquisito ai più. Il Gentili ricorda: “mesi mariani, novene, tridui, spiegazioni del Vangelo, esercizi spirituali al clero e al popolo, quaresimali (anche due contemporaneamente), conferenze e congressi… Non gli bastavano i pulpiti! … in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Inghilterra, persino in America… Si trattasse del varo di una nave o della inaugurazione di un monumento qualsiasi, ogni tema era suo. Tanto che un arguto ecclesiastico ebbe a dire: «Non gli manca che fare un discorso sulle corna del diavolo»”1.