Nel Centenario della fondazione dell’Istituto dell’Opera, intitolato al “Padre Giovanni Semeria”, a Sparanise (CE), si è voluto ricordare l’impegno di carità assunto, dal Padre barnabita e dall’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, da lui fondata con l’amico Minozzi, ed il rilievo, di primo piano, che lo stesso ha assunto, con il tempo, nel tessuto culturale e sociale del territorio.
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G. Boffito “Semeria” in “Scrittori barnabiti … “: biografia, bibliografia, iconografia”, vol. III, Olschki, Firenze 1934
In questa pagina rendiamo disponibile quello che può essere considerato, a buon diritto, il primo e più conosciuto studio bio-bibliografico realizzato sul Padre Semeria.
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Le Conferenze
Che Padre Semeria fosse stato, nel suo tempo, “il più noto, il più ascoltato, il più acclamato dei sacri oratori in Italia” è dato, ormai, acquisito ai più. Il Gentili ricorda: “mesi mariani, novene, tridui, spiegazioni del Vangelo, esercizi spirituali al clero e al popolo, quaresimali (anche due contemporaneamente), conferenze e congressi… Non gli bastavano i pulpiti! … in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Inghilterra, persino in America… Si trattasse del varo di una nave o della inaugurazione di un monumento qualsiasi, ogni tema era suo. Tanto che un arguto ecclesiastico ebbe a dire: «Non gli manca che fare un discorso sulle corna del diavolo»”1.
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G. De Sando “Giovanni Semeria cappellano militare, padre degli orfani di guerra: Ricordi ed aneddoti” (1934)
Del volume sono anticipati i contenuti più rilevanti, le edizioni più significative, le note critiche di maggior rilievo, ed è resa disponibile una versione in pdf/a per il download perché il lettore possa utilizzarla, nella lettura domestica, con il proprio pc, con il proprio ipad, cercando all’interno del file, evidenziando, appuntando, le riflessioni che ritiene di maggiore interesse.
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Il “Caso Semeria” e l’esilio a Bruxelles
Quando, “Il Lavoro” di Genova, scrisse, per la prima volta2, che il P. Semeria sarebbe stato mandato in esilio a Buxelles, il 2 settembre 1912, i giornali locali, gli amici, si mobilitarono e non mancò chi, dalle pagine de “L’Azione”, il 29 settembre, arrivò a lanciare l’idea di un referendum a favore del barnabita. A sua difesa si mossero socialisti, liberali e non credenti creando motivo di scandalo tra i più conservatori.3 “Figlio di obbedienza”, il Semeria, lasciò, comunque, l’Italia e giunse nella casa di San Bartolomeo, in Avenue Brugmann, a Bruxelles, il 28 settembre 1912.
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