Bibliografia essenziale
|
- Category Archives Bibliografia
-
-
P. Semeria e l’apostolato, con P. Minozzi, nelle Case del Soldato
Quando Don Giovanni Minozzi, sacerdote e cappellano militare, durante la prima guerra mondiale, organizzò, al fronte, le Case del Soldato, Padre Semeria fu suo sostenitore entusiasta offrendogli un supporto, concreto e costante. Specie allorquando – nella primavera del 1918 – con la scusa di garantire una parvenza aconfessionale alle Case – l’Intendenza Generale, aveva usato la presenza al fronte dell’American Red Cross e dell’ YMCA (Associazione della Fratellanza universale di matrice protestante) per sostituirlo al vertice dell’iniziativa, insinuando che il sacerdote “non teneva regolari registrazioni” del materiale distribuito.
Immagini collegate:
-
G. De Sando “Giovanni Semeria cappellano militare, padre degli orfani di guerra: Ricordi ed aneddoti” (1934)
Del volume sono anticipati i contenuti più rilevanti, le edizioni più significative, le note critiche di maggior rilievo, ed è resa disponibile una versione in pdf/a per il download perché il lettore possa utilizzarla, nella lettura domestica, con il proprio pc, con il proprio ipad, cercando all’interno del file, evidenziando, appuntando, le riflessioni che ritiene di maggiore interesse.
Immagini collegate:
-
Quotidiani e Riviste in rete [stranieri]
Chi ha modo di scorrere, con attenzione, i riferimenti bibliografici utilizzati, fin dagli inizi del Novecento, dai vari autori che, in articoli e saggi, hanno contribuito a presentare la figura del Semeria, può facilmente notare come questi, nella quasi totalità, rimandano a testi italiani sottolineando, nel migliore dei casi, la rilevanza assunta dal padre barnabita all’interno del contesto nazionale, come studioso, modernista, apostolo della carità. Eppure, basta allargare un poco la prospettiva della propria ricerca storica per constatare quanto sia limitato restringere il padre barnabita al contesto nazionale.
Immagini collegate:
-
Il “Caso Semeria” e l’esilio a Bruxelles
Quando, “Il Lavoro” di Genova, scrisse, per la prima volta2, che il P. Semeria sarebbe stato mandato in esilio a Buxelles, il 2 settembre 1912, i giornali locali, gli amici, si mobilitarono e non mancò chi, dalle pagine de “L’Azione”, il 29 settembre, arrivò a lanciare l’idea di un referendum a favore del barnabita. A sua difesa si mossero socialisti, liberali e non credenti creando motivo di scandalo tra i più conservatori.3 “Figlio di obbedienza”, il Semeria, lasciò, comunque, l’Italia e giunse nella casa di San Bartolomeo, in Avenue Brugmann, a Bruxelles, il 28 settembre 1912.
Immagini collegate: