Pensieri sulla Chiesa

Biblioteche– “Dalla mia morte non si tragga argomento alcuno contro una fede alla quale anche morendo voglio rendere testimonianza… La Religione rimane il grande conforto della mia vita, il grande stimolo al bene” 1;

– “Preservare questa Chiesa dalle influenze che la riducono a un povero strumento di reazione, quando dovrebbe essere una grande forza ideale di progresso” 2:

– “Predicate, dunque, con l’esempio, come la luce che illumina senza sforzo e senza rumore” 3;

– “Il Cristianesimo non dice mai basta, dice sempre avanti. Il cristianesimo combatte gli idealismi, ma propugna le idealità” 4;

– “Alla religione, signori miei, da qualche tempo in qua, si è voluto intimare e in parte acnhe si è di fatto intimato una specie di sequestro.  Nel tempio essa sfoggi le magnificenze dei suoi riti, lì si espanda in canti devoti, in gravi suoni, splenda di luce; – ma non esca di lì per le vie e le piazze, non entri nelle case, nelle caserme, nella scuola.” 5

– Questa (la Chiesa) non è uscita dalle mani del Cristo bella e formata fin dal primo giorno in ogni sua parte, come Pallade uscì bella ed armata dalla testa di Giove … appunto perché la Chiesa non è una favola, ma una realtà vivente.  Anche la Chiesa diviene, certo secondo l’idea divina che il Cristo ne ebbe, ma diviene, un’idea presiede allo sviluppo, ma lo sviluppo c’è, è un fatto.” 6

– “Essere religiosi  non significa dire che Dio c’è, significa assai di più: donare a questo Dio la parte più eletta del nostro essere con la generosità più completa; mettere Dio in tutta la vita sotto l’egida e il presidio di Lui – in una parola adorare.” 7

– “Sono un po’ rivoluzionario ed eretico? Non è vero? Ma le eresie superficiali sono spesso delle verità molto intime — i dogmi [h]anno cominciato per parere eresie — non fu eresia ai Giudei il cristianesimo nascente? Pigliamo le nostre brave responsabilità non solo individuali ma collettive, anche se la collettività si chiama Chiesa o Papato… perché politicamente l’una e l’atro sono fallibilissimi. Il nostro torto è di estendere incosciamente in pratica a queste cose politiche la infallibilità del dogma. Certo, in astratto non si ha il coraggio di dire vera una tale mostruosità, ma in pratica, caso per caso, si ragiona sempre come se quella mostruosità fosse vera. E perciò si ragiona male, poco serenamente.” 

– “Le anime moderne davvero sono più disposte a ricevere il pensiero cristiano fatto sentimento mistico, che il sentimento cristiano irrigidito in una formula scolastica:  le anime moderne sono più accessibili per le vie del cuore che per quelle della testa.” 9

– “E v’è pur troppo una devozione alla Madonna biasimevole, tollerabile al più, che è poi una pseudo devozione, una non-devozione direbbero i filosofi idealisti: la devozione fatta tutta e solo di pratiche esteriori, la devozione ispirata a falsi concetti dogmatici: la famosa devozione del mercante che accende il lumino alla Madonna e froda l’olio al cliente, del villano che saluta, entrando la Chiesa, la statua della Madonna e dimentica Gesù Cristo nel suo Sacramento. Ma sarebbe ora di riconoscerlo: quesro insieme di pratiche esteriori e di superstizioni sta alla devozione verso Maria quale la Chiesa la insegna nelle sue dottrine ufficiali, e la gran parte dei veri cattolici la attua, come l’alchimia sta alla chhimica e l’astrologia alla astronomia.” 10 

– “Ci furono e ci sono forse ancora oggi uomini che amano o dicono di amare la Chiesa, ma per un falso ossequio a ciò che è, per uno scambio della tradizione con la consuetudine, della riverenza con la adulazione, per una piccineria di vedute e di aspirazioni, non sanno né volere né procurare a lei nuovi incrementi di bellezza e di vita.” 11

– “La religione corre gravissimo rischio in Italia e con lei pericolano parecchie altre cose a cui non si possono disinteressare e non si disinteressano neppure quelli che alla religione si dicono e sono indifferenti. Gli dei partono e a qualcuno può anche importare poco che il tempio rimanga deserto; ma gli dei portano con sé, partendo, molte cose di cui anche i profani abbisognano.”12

– ” … è una morte per esaurimento che ci si minaccia, non è l’odio che ci uccide è l’indifferenza che ci prostra, non è la discussione è l’ignoranza.    Se le cose nostre andranno avanti di quel passo medesimo con cui hanno camminato nell’ultimo trentennio, avremo in enorme maggioranza Italiani Cattolici sì di nome – non avranno né energia né volontà di cambiarlo – ma senza l’ombra di coscienza o di pratica cristiana nella loro vita.”12

– “L’animo e forte e sereno, la Dio merce, e cosi vorrei mantenermi forte senza viltà né violenza. La tempesta non è ancora passata, ma la tempesta non fa male a chi non la teme fidando in Dio.”13

– “E non diciamo, per carità, che noi abbiamo la carità, e che l’abbiamo noi soli, e che l’abbiamo più degli altri. No, chè con questo cominceremmo a dimostrarne di averne poca”.14

– “In tanti modi si serve, anche soffrendo con dignitosa pazienza.” 15

– “Facile religione per certo, facile mezzo di comunicazione con Dio, facile ascensione della terra al cielo. La facilità, non dimentichiamolo, è la grande seduttrice dell’umanità; ne è perciò stesso il grande inganno.” 16

– “siate caritatevoli, cioè fate la carità , e avrete nell’anima l’aurora e il meriggio di Dio.” 17

– “La Chiesa ha per sé I’eternità. La Chiesa non muore… E quando il vento impetuoso che pareva eterno è passato, inesorabilmente passato, si trova che invece di scalfire il gran monumento che è la Chiesa, I’ha spolverato, invece che fracassare i cieli, Ii ha purificati. Lezione magnifica, buona sempre, opportuna per chi temesse le persecuzioni, opportuna per chi desiderasse scatenarle ….” 18

 

Note

1. Cit. in “L’Eco dei Barnabiti”  a.I (XXXI), 3-15 marzo 1931, pag. 4n.

2. Lettera del Semeria ad Angelo Barile del 14.10.1912, in G. Farris (a cura di), “Padre Semeria e Angelo Barile”, Sabatelli, Savona 1984, pag. 25

3  P. Giovanni Semeria “La Donna Pia” in “La Donna e l’Immacolata”, vol. 3, “Quaderni del Centenario della nascita di Padre Semeria”, “Eco dei Barnabiti”, Roma 1967, pag. 20

4. P. Giovanni Semeria “La Donna” in “La Donna e l’Immacolata”, vol. 3, “Quaderni del Centenario della nascita di Padre Semeria”, “Eco dei Barnabiti”, Roma 1967, pag. 9

5. G. Semeria “Idealità civili e religiose”, Tip della Gioventù, Genova 1899, pag. 6

6. G. Semeria Dogma, Gerarchia e Culto nella Chiesa primitiva (Lettere storico-artistico-religiose)”, Federico Pustet, Roma 1902;, pag. 11

7. G. Semeria “Scienza e Fede e il loro preteso conflitto. La critica della Scienza (Letture storico-artistico-religiose)“, Federico Pustet, Roma 1903, pag. 177

8. Archivio dei Padri Domenicani alla Minerva Roma (LCD), Lascito Filippo Crispolti, Semeria, III, 21, cit. in G. Crispolti “L’epistolario Semeria-Crispolti”  in ”Barnabiti Studi” n. 27 (2010),  pag. 293

9. G. Semeria “Le vie della fede. Contributi apologetici”, Libreria Pontificia Federico Pustet, Roma 1903, pag. 170

10. G. Semeria “I miei ricordi oratori“, Casa Editrice Amatrix, Milano-Roma 1927, pagg. 32-33

11. G. Semeria “La grandezza umana e civile del Santo” in “L’Osservatore cattolico”, 9.11.1905.

12. G. Semeria “Le condizioni dell’istruzione religiosa in Italia“, Archivio Barnabitico di Roma, Monoscritto n. 155.

12. G. Semeria “Le condizioni dell’istruzione religiosa in Italia“, Archivio Barnabitico di Roma, Monoscritto n. 155.

13. R. Atzeni “Padre Semeria vive e opera ancora fra noi” in”Evangelizare”,  a. VI (1967), n. 2 (febbraio), pagg. 46-47;

14.  G. Semeria “Unione per il bene. Pagine sulla carità”, L.I.C.E., Torino 1932, pag. 21.

15.  G. Semeria “Unione per il bene. Pagine sulla carità”, L.I.C.E., Torino 1932, pag. 34;

16.  G. Semeria “Unione per il bene. Pagine sulla carità”, L.I.C.E., Torino 1932, pag. 74.

17.  G. Semeria “Le Epistole delle Domeniche”, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, Roma-Milano, 1938-XVI, pag. 87.

18.  G. Semeria “Le Epistole delle Domeniche”, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, Roma-Milano, 1938-XVI, pagg. 114-115.

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