Il giudizio degli storici

Anni Terribili

                                    

                              “Un maestro d’impegno civile per i cattolici di ieri e di oggi”   2

                                                                                                                             C. Argenta                                                                                                                                                      

 

– Il Semeria è stato “veramente il creatore — quanto a mentalità e a rapporto colle moderne realtà umane — di una “nuova razza di cattolici”, per usare la felice espressione di Crispolti” (Lorenzo Bedeschi)  1

– Il Semeria è “un maestro d’impegno civile per i cattolici di ieri e di oggi” (P. Celestino Argenta) 2 

– “Padre Semeria concorse, in campo religioso, all’opera grande che Sturzo, Meda e De Gasperi compirono in campo politico… contribuì  ad abbattere lo storico steccato tra guelfi e ghibellini, a consolidare, cementare, completare l’unità nazionale, quella vera degli spiriti, delle anime, delle coscienze: più profonda e almeno altrettante importante della stessa struttura politica unitaria” (Paolo Emilio Taviani) 3

– “Il Semeria fa parte, si potrebbe dire, di quel primo modernismo ortodosso, il modernismo di Leone XIII, insieme con il Minocchi; del secondo modernismo è forse ispiratore, ed è certo amico degli esponenti, ma non è certo parte attiva nella polemica all’interno e non è mai parte attiva contro la Chiesa” (Michele Ranchetti) 4

– “Il Semerianesimo costituiva una mentalità esemplare un abbozzo di programmatica intesa tra Chiesa e mondo moderna in tutti i campi” (Lorenza Bedeschi) 5

– “Giovanni Semeria … considéré par ses adversaires comme le chef du Modernisme italien” (Émile Poulat) 6

– Semeria “è uno degli esponenti più significativi dell’oratoria sacra dell’Italia contemporanea … (con lui) … di annuncia anche una predicazione nuova e culturalmente più elevata, moderna nella sostanza e nella forma e insieme strettamente religiosa, aliena dello spirito polemico della intransigenza cattolica” (Pietro Scoppola) 7

– “Si può dire non ci sia stato settore che egli non abbia raggiunto con il suo magistero e la sua testimonianza: l’applicazione del metodo storico-critico alla bibbia, ricondotta a prima fonte dell’omiletica cristiana; la predicazione ispirata all’apologetica blondeliana e capace di portare sul pulpito i più disparati argomenti, per ripensarli alla luce del vangelo; il ritorno a una pietà robustamente liturgica, atta a cogliere il linguaggio del rito e a gustare testi e melodie sacre; la riforma del clero per una più marcata presenza culturale e pastorale; la formazione del laicato cattolico, in cui la laicità non cedesse di un punto alla religiosità; i principi ecumenici, attinti alla scuola di P. Todini e nella frequentazione di F. von Hügel,  che gli ispirarono la definizione di fratelli separati”; il problema del rapporto tra autorità e libertà, tradizione e progresso nella Chiesa; la legittimità per la coscienza cristiana, dello Stato unitario e di una crescente partecipazione sociale e politica dei cattolici nella vita pubblica; la piena validità degli ideali democratico-cristiani nei loro aspetti teorici e prammatici; l’esigenza della promozione delle classi emarginate “verso un maggior benessere economico, verso una più larga cultura, verso una moralità più sincera e profonda”; l’opposizione a qualunque prassi conservatrice, liberale o clericale che fosse, non meno che all’utopia del socialismo massimalista; la politica meridionalistica come problema di educazione e di solidarietà e non di mero assistenzialismo; la qualificazione professionale e sociale della donna; il diritto a un’educazione libera e globale da parte dei giovani; l’interpretazione dello sport quale forma moderna di disciplina e di ascesi; l’intuizione della storia come processo di umanizzazione in cui i valori della religione e quelli della civiltà sono destinati a integrarsi, intuizione che lo condusse a riconoscere il valore positivo della civiltà medievale e l’anima fondamentalmente cristiana del rinascimento; la “concezione generosa” del rapporto “fra la chiesa e la civiltà, l’eterno e il tempo, il divino e l’umano; infine, il radicato convincimento che l’affermazione del vangelo deve basarsi sulla bontà dei contenuti etico sociali che a esso si ispirano, più che su iposizioni ecclesiastiche o mediazioni secolari” (Antonio Maria Gentili) 8

– “Certi suoi atteggiamenti di acceso entusiasmo per la nazione in guerra, in un momento in cui la passione interventista convogliava in sé tanti spunti, tra cui erano pur quelli del nazionalismo e dell’esaltazione della guerra risanatrice, dispiacquero, allora e poi, a spiriti, cristiani e non cristiani, che non accettano l’idea che la ragione, il senso di giustizia, il dovuto riconoscimento di quanto abbiano di valido gli argomenti del nemico, possano subire mai una crisi, essere sommersi da ondate di entusiasmo” (Arturo Carlo  Jemolo) 9

– “I democratico-cattolici dell’ultima leva guardavano a Semeria più che a Murri” (Lorenzo Bedeschi) 10

– L’une des personnalités marquantes de la vie religieuse et du renouveau culturel au sein du catholicisme italien” (Émile Poulat) 11

– “Un personaggio che non aveva fatto mistero del suo interventismo e che avrebbe vissuto in seguito una drammatica crisi di coscienza” (Maurilio Guasco) 12

– “Padre Semeria deve essere conosciuto, amato e seguito, L’anno scorso, alla notizia della sua morte, provai sincero dolore. L’ho conosciuto molto bene: era un amico sincero, un sacerdote integerrimo, una mente eletta, aperta alla Verità e alla Carità…. Per conto mio Padre Semeria è stato un grande, soprattutto per l’esempio di obbedienza e di umiltà che ha dato a tutti quando fu esiliato in Belgio… Non ebbe né un sentimento di recriminazione né un sentimento di ribellione” (Salvatore Minocchi) 13

“La rinuncia momentanea a talune convinzioni scientificamente acquisite – non ultime quella del Semeria – (ha) contribuito a far progredire la Chiesa nel suo complesso, assai più che certi irrigidimenti e ribellioni aperte; forse quei sacrifici sono stati il prezzo necessario di una maturazione e di uno sviluppo unitario e concorde… la Chiesa ha sempre avuto, in ogni campo, dei pionieri … quasi mai ne ha riconosciuto i meriti immediatamente e senza contrasti. Si riconosce oggi il valore di un’opera che mezzo secolo fa fu ostacolata e in gran parte impedita” (Pietro Scoppola) 14

– “A giudizio della “Revue Biblique”, è p. Giovanni Semeria lo studioso che deve essere considerato come l’iniziatore degli studi biblici in Italia” (Maurilio Guasco) 15

– “Padre Semeria ci ha lasciato un prodigioso esempio di concordanza fra i principii e la prassi, così come la attuarono Giovanni Bosco, Luigi Guanella, Luigi Orione, la triade meravigliosa che, nell’educazione e nell’assistenza morale e fisica della gioventù, applicava i principii evangelici” (Giuseppe Quadrotta) 16

– “Lo spirito immortale di Padre Semeria, pioniere dell’ apostolato cristiano nel mondo, era vivo e presente nel Concilio come lo è in questo periodo post-conciliare fra i cattolici impegnati a rinnovare le strutture della loro azione per adeguarle alle nuove esigenze della vita sociale” (Giuseppe Quadrotta)17

– “È Giovanni Semeria, maître à penser dello sportismo cattolico d’inizio Novecento, a teorizzare lo sport come strumento formativo di una nuova antropologia del militante cattolico” (Stefano Pivato) 18

– “Semeria unía a los estudios exegéticos una preocupación pastoral. Buscaba difundir entre los católicos los datos de la investigación bíblica y los llamaba a un contacto directo con el texto” (C.R. Muñoz) 19

– “Golia blasfemo” (Giovanni Genocchi) 20

– “Giovanni Semeria va individuato come il teorico dello sport cattolico. O, meglio ancora, in un ambiente apertamente ostile alla attività fisica, Semeria va considerato come il creatore, quanto a mentalità, di una nuova «razza di cattolici»”(Stefano Pivato)21

– “Semeria va considerato un profeta ante-litteram e l’elaboratore di un modello educativo inserito nella modernità” (Stefano Pivato) 22

–  “Il padre Semeria, per esempio, un uomo notissimo in Italia, e che ha doti eccezionali di genialità e di acutezza. Di lui io dovrei parlarti a lungo perchè egli ha portato alla causa della modernità nella chiesa il contributo della sua propaganda attiva ed efficace. Ma io non voglio ripeterti cose già dette di altri; il Semeria ha questo però di caratteristico, di sapere, come forse nessuno in Italia, assimilare i resultati della scienza religiosa e comunicarli poi agli uditori numerosi con parola calda, esuberante, piena di immagini e di incisi… In un movimento d’idee com’è il modernismo, un movimento che tende a rinnovare la coscienza del clero italiano, e in esso e per esso, la coscienza religiosa di tutto il popolo, uomini come il Semeria, capaci di divulgare e facilitare la comprensione dei più alti problemi morali e teologici, sono, tu capisci benissimo, straordinariamente preziosi. L’autorità ecclesiastica ha compreso ciò molto bene, coadiuvata dalle autorità dell’ordine a cui il Semeria appartiene, ha fatto di tutto per indurre al silenzio questa molesta voce di apostolo che aveva già suonato da un capo all’altro d’Italia. E c’è riuscita, pur troppo.” (Ernesto Buonaiuti) 23

– “.. padre Semeria, uno dei personaggi più interessanti del primo Novecento.” (Salvatore Romano) 24

 


1.  L. Bedeschi “I pionieri della D.C. 1896-1906″, Il Saggiatore, Milano 1966, pag. 525.
2.  C. Argenta “Un maestro d’impegno civile per i cattolici di ieri e di oggi”, “L’Avvenire d’Italia”, 15.12.1967.
3.  P.E. Taviani “Padre Semeria: il messaggio e l’azione per l’unità d’Italia” in “Civitas”, 1999, n. 5, pag. 111
4. M. Ranchetti “Cltura e riforma religiosa nella storia del modernismo”, Einaudi, Torino 1963, pag. 198.
5. L. Bedeschi “I Pinieri della D.C. [1896-1906]”, Il Saggiatore, Milano 1966, pag. 525.
6. É. Poulat in A. Houtin, F. Sartiaux “Alfred Loisy. Sa vie. Son oeuvre … “,  Ed. du Centre  National de la Recherche Scentifique, Paris 1961, pag. 402.
7. P. Scoppola “Crisi modernista e rinnovamento cattolico in Italia”, Il Mulino, Bologna 1975, pag. 87, n. 52.
8. A.M. Gentili  “Semeria, Giovanni” (Voce) in “Dizionario Storico del Movimento Cattolico in Italia, vol. I, pagg. 596-597.
9. A. C. Jemolo “Padre Semeria” in “La Nuova Stampa” del 15.3.1956.
10. L. Bedeschi “I cattolici disubbidienti” Vito Bianco, Milano 1959, pag. 192.
11. É. Poulat “Intégrisme et catholicisme intégral, Religion et sociétés”, Casterman, Tournai 1969. pagg. 250.
12. M. Guasco “Storia del clero in Italia dall’Ottocento a oggi”, Laterza, Bari 1997, pag. 159.
13. S. Minocchi cit. in R. Atzeni “Profilo di una grande anima” Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, Roma-Milano 1984, pagg. 101-104.
14.  P. Scoppola “Crisi modernista e rinnovamento cattolico in Italia”, Il Mulino, Bologna 1975, pag. 320.
15.  M. Guasco “Introduzione” a “Il modernismo in Europa” (a cura di M. Guasco), in “Humanitas”, a. 2007, vol. 1, Morcelliana, Brescia, pag. 35.
16.  G. Quadrotta “Il pensiero sociale in “Evangelizare”, Numero Speciale,  a. VI (1967), n. 8 (agosto), pag. 38.
17.  G. Quadrotta “Il pensiero sociale in “Evangelizare”, Numero Speciale,  a. VI (1967), n. 8 (agosto), pag. 42.
18.  S. Pivato “Identità sportiva e identità nazionale” in “Mélanges de l’Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée”, a. 1997, vol. 109, n. 1, pag. 282.
19.  C.R. Muñoz “El Moderrnismo religioso y su crisis”, vol. I: Preliminares, ACCI (Asociacíon Cultural y científica iberoamericana), Madrid 2016, pag. 35.
20.  F. Turvasi “Giovanni Ginocchi e la controversia modernista”, Ed. Storia e Letteratura, Roma 1974, pag. 289.
21. S. Pivato “Il cristianesimo di concorrenza” in “Barnabiti Studi”, Roma, n. 34 (2017), pag. 73.
22. S. Pivato “Il cristianesimo di concorrenza” in “Barnabiti Studi”, Roma, n. 34 (2017), pag. 77.
23. E. Buonaiuti “Lettere d’un prete modernista. Appendice: Dalla sospensione di R. Murri alla scomunica di A. Loisy“, Libreria editrice romana, Roma 1908 (versione e-book di E-text 2017), pagg. 111-112.
24. S. Romano “I sacerdoti e la politica. Il caso Don Sciortino” in “Il Corriere della Sera”, 27.07.2009, pag. 33;.

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