Pensieri sulla Questione Sociale

Biblioteche–  “All’orologio della storia batte l’ora della democrazia.” 1

– “Il femminismo è movimento serio, non rappresenta il capriccio incomposto di alcune anime eccentriche, lo sforzo utopistico di alcune donne superbe.” 2

– “La Questione sociale c’è: non sono i fantastici che la creano, sono i ciechi che non la vedono.” 3

– “L’Umanità traversa un quarto d’ora in follia criminosa guerresca … L’Italia deve sviluppare una sua civiltà e non scimmiottare le altre genti… Prima di espandersi molto in Libia civilizziamo l’Italia meridionale.” 4

– “Le lotte sociali non mi spaventano, perché sono un mezzo alla pace e in quanto lo sono: si vis pacem para bellum…. Ma ogni interpretazione politica di qualunque mia frase anticipatamente la respingo.” 5

– “Fratelli non foggiamoci l’ideale di una natura umana quale non è esistita mai, ma prendiamo l’uomo così come nell’esperienza della vita e dei secoli ci si presenta.” 6

– “I veri democratici, signori miei, quelli che non si servono del popolo come d’uno sgabello per salire, ma che onestamente ne vogliono tutelati gli umani diritti, aspirano in sostanza a una grande opera di giustizia. Essi non possono sperare che il loro programma trionfi nel mondo, se l’idea della giustizia non trionfi nelle coscienze.” 7

– “… bisognerebbe dappertutto, ma in Italia soprattutto, parlare poco ma fare molto, ma parlare quel poco e fare molto con spirito immenso d’amore senza ombra di odio e anche solo di astio” 8

– “La ricchezza, secondo le dottrine del Cristianesimo, è anche un diritto, ma è sopratutto un dovere; è, se vi piace, un privilegio, ma è sopratutto una funzione.” 9

– “Il giorno in cui, in una società, un uomo muore di fame, o – poichè questo è un caso ipotetico – migliaia di uomini stentano senza loro colpa miseramente la vita, non si può certo designare nessun ricco come di ciò individualmente responsabile, ma posa su tutti una terribile responsabilità sociale.” 10

– “Il popolo crederà a quel gruppo d’uomini che avrà saputo fare con maggiore efficacia i suoi interessi. Fare ecco il grande e ingenuo segreto della vittoria.” 11

– “I più dei nostri cattolici dispostissimi a contribuire generosamente per una festa o luminaria al Santo patrono, per un’opera di carità e di beneficenza, stentano a capire che si può onorar Dio anche promovendo la scienza e si può aiutar la causa della fede anche diffondendo la cultura.” 12

– “La questione sociale è il terreno in gran parte vergine dove noi siamo chiamati a lavorare; è il campo dove la Chiesa potrà dispiegare a vantaggio dell’umanità la sua maggiore energia.” 13

– “Se il ricco conoscesse meglio il povero, se lo trattasse, per conoscerlo, più spesso e più intimamente, forse andrebbe più cauto con le sue critiche. Quando si ha piena la borsa, la mensa abbondante, comoda l’abitazione, è ben facile gridare alla inerzia del povero, biasimarne le basse, ignobili tendenze. Ma se quei che hanno sempre in bocca un lavoro a cui adusano ben di rado la mano, discendessero nella. casa del povero, vedessero lo squallore delle stanze, la frugalità dei pasti, la forzata meschinità delle vesti, se respirassero quell’aria mefitica, malsana, scoprirebbero nascoste virtù, e sarebbero coi vizi, che pur troppo non mancano, assai più indulgenti. E sentirebbero che c’è qualcosa di meglio a fare che discutere e biasimare: c’è da risollevare con energiche opere alla dìgnità d’uomini molti esseri che, senza lor colpa, corrono rischio quasi dissi di perderla.” 14

– “Facciamo qualcosa di meglio che contare sulle tenebre; diffondiamo la luce, luce piena e schietta che non taccia ai ricchi dei loro doveri verso i poveri, né a questi dei loro doveri verso i ricchi. E poi accanto alle parole mettiam mano ai fatti: un fatto solo vale bene cento ragionamenti” 15

– “La democrazia è nell’aria, signori miei; ne sentiamo tutti, volenti o nolenti, il fascino, tutti almeno ne sentiamo la forza; è nell’aria non come una forma di governo e neppure come una speciale organizzazione della proprietà, è nell’aria come un anelito alla elevazione totale, materiale e morale, delle classi Più umili. Pochi hanno fin qui seduto al banchetto della vita come commensali, i più hanno fatto da servitori; e si trovava giusto o certo non ingiusto, pareva bene che fosse così. Oggi invece noi sentiamo nella nostra coscienza un grande, un vivo desiderio che i commensali crescano che lo divengano tutti. E non ci si dica ch’è una utopia, perché noi rispondiamo che è una bella e cristiana utopia.” 16

– “Abbiamo filantropi senza religione e Cristiani senza filantropia. Agli uni vorrei dire: Fatevi Cristiani per esser davvero filantropi – ma agli altri soggiungo: Divenite filantropi se volete essere praticamente Cristiani.”17

– “Ciò di cui l’umanità ha più bisogno per conservarsi buona, o meglio, per diventarlo, poichè lo è così poco, per diventarlo sempre di più, perché non le è mai abbastanza, non sono le parole, sono gli esempi. La parola è un povero soffio, il fatto, l’esempio, una solida forza. La parola piace, l’ersempio convince.”18

Note

1.  P.G.  Semeria “I miei quattro Papi” Ambrosiana, Milano 1930, pagg. 180-183
2.  P.G. Semaria “La donna” in “La donna e l’Immacolata”, vol. 3, “Quaderni del Centenario della nascita di Padre Semeria”, “Eco dei Barnabiti”, Roma 1967, pagg. 6-8
3.  P.G. Semeria “La Questione Sociale” in “L’eredità del secolo“, Pustet, Roma 1900,  pag. 28
4. Lettera al Barile cit. in: A. Barile “Lettere inedite di Padre Semeria” in “L’Osservatore politico e letterario”, ottobre 1966, pagg. 75-76 
5. P.G. Semeria “L’eredità del secolo“, Pustet, Roma 1900,  pag. 7
6. P.G. Semeria “Il Giudizio Universale” i P. Semeria B. “Il Paradiso”, , vol. 1, “Quaderni del Centenario della nascita di Padre Semeria”, “Eco dei Barnabiti”, Roma 1967, pag. 27
7. P.G. Semeria “La libertà”, Le Monnier, Firenze 1936, pag. 19. 
8. P. G. Semeria in “Annuario e Strenna dell’Istituto Vittorinbo da Feltre” (a.s. 1930-1932), Genova 13 marzo 1932, pagg. 115 [cit anche in F. Sala “Padre Semeria Barnabita”, L.I.C.E., Torino 1941, pag. 121 e in G. Semeria “Unione per il bene. Pagine sulla carità”, L.I.C.E., Torino 1932, pag. 90];
9. P.G. Semeria “L’eredità del secolo“, Pustet, Roma 1900,  pag. 62. 
10. P.G. Semeria “L’eredità del secolo“, Pustet, Roma 1900,  pag. 64. 
 11. G. Semeria ““Idealità buone: Per la scienza – Per la patria – Per il secolo – Per le donne – Per i giovani – Per gli operai – Per la musica – Per i monti – Per la ginnastica – Per le feste”,  Federico Pustet, Roma 1904, pag. XII.
 12. G. Semeria ““Idealità buone: Per la scienza – Per la patria – Per il secolo – Per le donne – Per i giovani – Per gli operai – Per la musica – Per i monti – Per la ginnastica – Per le feste”,  Federico Pustet, Roma 1904, pag. 8.
 13. G. Semeria ““Idealità buone: Per la scienza – Per la patria – Per il secolo – Per le donne – Per i giovani – Per gli operai – Per la musica – Per i monti – Per la ginnastica – Per le feste”,  Federico Pustet, Roma 1904, pagg. 166-167.
 14. G. Semeria ““Idealità buone: Per la scienza – Per la patria – Per il secolo – Per le donne – Per i giovani – Per gli operai – Per la musica – Per i monti – Per la ginnastica – Per le feste”,  Federico Pustet, Roma 1904, pag. 179.
 15. G. Semeria ““Idealità buone: Per la scienza – Per la patria – Per il secolo – Per le donne – Per i giovani – Per gli operai – Per la musica – Per i monti – Per la ginnastica – Per le feste”,  Federico Pustet, Roma 1904, pag. 190.
 16. G. Semeria ““Idealità buone: Per la scienza – Per la patria – Per il secolo – Per le donne – Per i giovani – Per gli operai – Per la musica – Per i monti – Per la ginnastica – Per le feste”,  Federico Pustet, Roma 1904, pag. 169.
17. G. Semeria “Cristianesimo e Filantropia“, Archivio Barnabitico di Roma, Monoscritto n. 65;
18.  G. Semeria “Unione per il bene. Pagine sulla carità”, L.I.C.E., Torino 1932, pagg. 49-50.

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